Analisi della poverta relativa: La stima della poverta relativa diffusa dall'Istat si basa sull'uso di una linea di poverta nota come International Standard of Poverty Line (ISPL) che definisce povera una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o uguale alla spesa media per consumi pro-capite. Per definire le soglie di poverta relativa per famiglie di diversa ampiezza si utilizzano coefficienti correttivi (scala di equivalenza Carbonaro) che tengono conto dei differenti bisogni e delle economie diseconomie di scala che e possibile realizzare al variare del numero dei componenti. Per sintetizzare l'informazione sui vari aspetti della poverta (diffusione, gravita) vengono calcolati due indici: il primo e la proporzione dei poveri (incidenza), cioe il rapporto tra il numero di famiglie (individui) in condizione di poverta e il numero di famiglie (individui) residenti; il secondo e il divario medio di poverta (intensita), che misura 'quanto poveri sono i poveri, cioe di quanto, in termini percentuali, la spesa media mensile delle famiglie povere e inferiore alla linea di poverta. A partire dall'anno 2014, la fonte dell'elaborazione e l'indagine sulle spese delle famiglie, che ha sostituito l'indagine sui consumi delle famiglie. Le sostanziali modifiche introdotte hanno reso necessario ricostruire le serie storiche della poverta relativa a partire dal 1997. I confronti temporali tra le stime del 2014 e quelle degli anni precedenti possono dunque essere effettuati esclusivamente con i dati ricostruiti in serie storica.
Il 15 luglio 2015 sono state diffuse le stime di poverta basate sulla nuova indagine sulle Spese delle famiglie. Poiche l'indagine e stata profondamente rinnovata, tali stime non possono essere direttamente confrontate con quelle presenti in questo argomento. Per tale motivo, la nota diffusa e la serie storica ricostruita dei principali indicatori di poverta sono disponibili al link: http: www.istat.it it archivio 164869